venerdì 24 novembre 2017

"Casa rotta" di Valentina Maini. Una nota di Marco Scarpa

Anche quest'anno si pubblicano in sequenza le note di lettura relative a sillogi e libri finalisti del Premio letterario "Anna Osti" di Costa di Rovigo. Ringrazio la giuria del premio per la collaborazione. Il libro di Valentina Maini Casa rotta (Arcipelago Itaca, 2016) si è classificato primo nella categoria di poesia edita. 

Ricordo che Valentina Maini sarà ospite il prossimo 30 novembre a Treviso a Ca' dei Ricchi per "Traversi", rassegna di poesia a cura di Marco Scarpa. Con lei leggeranno Leonardo Canella, Alessandra Conte, Alessandra Carnaroli, Cristina Micelli, Alessandra Racca e Alberto Trentin.

Valentina Maini, Casa rotta (Arcipelago Itaca 2016)

Casa rotta è una raccolta compatta con un progetto preciso e una visione senza fronzoli, diretta, cruda a tratti. I versi e le immagini lavorano su più piani e diverse sono le profondità raggiunte. I riferimenti più ovvi sono riconducibili allo spazio di un casa e alla sua costruzione. L’affondo sullo spazio non è solamente fisico ma pure mentale e non sono i perimetri o le misure l’epicentro ma la formalizzazione di uno spazio del vissuto. È costante il confronto/scontro con le dimensioni entro cui racchiudere una vita, siano esse muri o pensieri o costrizioni, e la necessità di dover tenere tutto solo la logica di una comprensione. Il punto di vista sembra essere statico, fermo, in attesa. Un accorgersi compulsivo di come la percezione dell’intorno, ma anche del pensato, sia fallace, approssimativa. Non è però una evasione a cui si tende quanto piuttosto uno sgretolamento dei punti di vista ovvi, una disamina dei resti, una riflessione sulla perdita. Permea il tutto un pensiero ampio, una sorta di visione dal precipizio: di sotto chi resiste, chi si spiega i dettagli, chi crede nei confini e dall’alto una sorta di accettazione che “nell’incastro non riuscito” non risieda l’errore ma la realtà destinata a non essere del tutto spiegata. In parallelo a questa visione verticale dello spazio, è la dimensione del tempo. Lo scorrere umano e le sue conseguenze nelle situazioni e nelle strutture sono cruciali seppur minimi. Pare una chimera intaccare il reale. Pare inutile correre dietro al moltiplicarsi dei dettagli. E questo sguardo ampio è dunque quello sull’esistenza, sulla sua inconoscibile vastità e profondità e le parole tentano l’aggancio, la percezione seppur fulminea, il ponte tra la comprensione e la più semplice visione.


Rotta la membrana scatta
la meccanica terrena
basso cielo, comunione
del pane giornaliero.
Vero, esiste: un leggero ridere
di niente, il peccato che sbianca
il lenzuolo, la mischia che nutre
il primo numero, il caso che
solido innalza, esiste.

Marco Scarpa

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