sabato 13 maggio 2017

da "L’anno di Giorgia" di Mila Lambovska (nella traduzione di Emilia Mirazchiyska)

Una poesia da #63


Foto: Tonya Atanakova


Mi chiamerò Zinaida 

Sarò nata in Sibiria.
Raccoglierò Matricaria camomilla nei miei sogni 
e sognerò cose sognate ma  di poca importanza 
Come mi bacerai, bacerai, bacerai
poi mi dici: “Te la cavi bene”.
La seconda guerra mondiale non sarà cominciata.
Saremo passato, presente e futuro nello stesso tempo.
Anche la terza non sarà cominciata.
Ma sapremo che arriverà e ci ameremo
con  accanimento.
Proviamo a fare  cinque, sei, sette, otto
bambini barbuti
in un albergo inventato
in Shambala dov’è estate eterna.
Prima di fucilarci diranno
che l’avevano osservato durante tutto il tempo
ma gentilmente hanno aspettato la fine dell’inverno siberiano.


Così tanto mi pesa il vento

Come una balena che giace sul mio sonno
come una pioggia in cui io affogo
e poi vengo a galla su una costa sconosciuta
Come una balena che provoca la catastrofe di una nave
Come inchiostro che si è sparso sul parquet 
di una vecchia casa borghese
Come una balena scappata dall’oceano
E la governante non sapeva
che fare con il bebè illegittimo
Mi aveva nascosto tra i cespugli di rose
dicono che avessi pianto
Come una balena durante una tempesta, abbandonata
ficcata nella sabbia, che se sapesse il bulgaro
avrebbe gridato salvatemi, sono un principe incantato
sono vento
e peso così tanto
che ormai non ce la farà e si sveglierà...



Mila Lambovska
Le sue raccolte di poesie uscite in Bulgaria sono Ode per Ghizu-Bazu, pubblicata nel 1996 in poche copie con lo pseudonimo Mila Kirovaz, lilà (2007) e Tango con tigre (2013) edite dalla casa editrice bulgara Janet 45 e l'ultima raccolta L’anno di Giorgia (Scalino, 2016) da cui sono tratti i testi sopra.


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