giovedì 24 novembre 2016

Daniele Bellomi, "divided by zero" (silloge inedita) - Una nota di Giusi Montali

Grazie a una collaborazione con la giuria del "Premio letterario Anna Osti" pubblico in una serie di post le note critiche alle opere premiate nell'edizione 2016 (quest'anno il primo premio non è stato assegnato né per la categoria di poesia editaper quella di poesia inedita). La silloge di oggi si è classificata seconda nella sezione poesia inedita.



Daniele Bellomi, divided by zero 

Il lettore della silloge di Daniele Bellomi si trova di fronte a una possibile palingenesi che succede a una apocalisse voluta, cercata (“finito, detto al mondo: andato in pace, lontano | prima che ne sovrascriva la memoria”) da un soggetto che intende ricreare un reale – o forse un virtuale – migliore (“riapre | il termine a un sistema detto meglio”). Già, perché il demiurgo davanti al quale ci si trova davanti è un uomo e il suo tentativo di palingenesi è strettamente connesso al suo rapporto con la macchina – in questo caso un sistema operativo. Un umano che scivola verso il post-umano e, come tale, è un coacervo di elementi biologici e tecnologici: non sappiamo più che cosa appartenga al computer e cosa al suo creatore/manipolatore, tanto i termini sono stati confusi e tendono ad accavallarsi tra loro (“sa, e ripara i pannelli di luce: la corona, il sangue. dalla linea bianca del costato vuota il figlio, lo vomita a ritroso”). Forse siamo davanti a un teatro anatomico nel quale il cadavere sottratto alla sepoltura è stato sostituito da un sistema operativo. E il soggetto osserva le conseguenze del suo operare e tenta di plasmare l’alterità, di ricrearla e renderla più simile a sé, così da trovare un riparo (“dal retro dei monitor riesce a fare | una magia, a domare la terra, il codice, le stringhe: allaccia a caso | la sua idea di domazione, cioè non di dominare, ma di fare domus, o casa, al meglio”).         
Ma questo tentativo di ricreazione è destinato allo scacco e a una reiterazione parossistica dal momento che la possibilità di una palingenesi scivola ostinatamente nella negazione. Ogni tentativo viene infatti, come ci ricorda il titolo della silloge, diviso per zero (“finisce per | allontanare tutti, sempre, dividere il possibile per zero”). 


Giusi Montali

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