giovedì 26 luglio 2012

La pianura in fiamme: 15 libri per l'estate, a partire da Juan Rulfo


Quanti di voi si saranno innamorati di Pedro Páramo di Juan Rulfo? Non so perché quando penso a Rulfo faccio involontari collegamenti epidermici con un altro grande (italiano) dall'altalenante fortuna, quel Silvio D'Arzo del quale sarebbe bene ricordare più diffusamente la bibliografia, e non soltanto quel racconto lungo e "perfetto" secondo Montale che fu Casa d'altri (se vi capita trovate magari ancora L'osteria, L'aria della sera e altri racconti o Essi pensano ad altro). Ma parlavo di Rulfo, il grande messicano presente nella selezione di questo mese con La pianura in fiamme, un autore ora circondato da un'aureola leggendaria ora dimenticato. Scrittore-fotografo che tuttavia si è difeso egregiamente negli anni, anche grazie al suo silenzio, incarnato nei suoi testi. Non amo la parola atmosfera riferita a un'opera di narrativa, la trovo spesso inutile, quasi irritante. Eppure per Rulfo spenderei più serenamente la parola atmosfera, magari nel suo senso scientifico. Il titolo in questione torna in commercio dopo prolungata assenza, in una nuova traduzione di Maria Nicola. In questi diciasette racconti ritroverete/scoprirete il Rulfo da amare, inevitabilmente un Rulfo nuovo, le cui coordinate temporali e geografiche poco serviranno perché questo Messico di Rulfo vi accoglierà sempre in un pianeta di cronotopi che si tengono nel testo, in quell'arte del racconto che pure si sostanzia proprio a quella latitudine, in quell'epoca storica e in quella cultura (e ci guardiamo bene dall'aprire nuovamente la parentesi sulla ricezione di Rulfo, sulle alterne vicende, ma preferiamo rimandare alla "semplice" lettura o alla grandissima risorsa costituita della rilettura, allo stile incarnato da/in questo scrittore, alle parole che gli dedicò, tra gli altri, Susan Sontag). E dico questo consapevole che il Messico, proprio qui, ne El llano en llamas (notate cosa perdiamo, purtroppo, in traduzione) è più centrale che mai, anche dal punto di vista sociale e politico, e non certo per tentare una banalissima e inutile universalizzazione della prosa di Rulfo. E poi c'è un dato che culturalmente e pure editorialmente va colto: dell'America Latina stiamo pian piano scoprendo un rilievo prima mai sfiorato coi polpastrelli della lettura. Pensate soltanto a Roberto Bolaño o a Juan Carlos Onetti, e poi magari tornate di qua dall'oceano, con Silvio D'Arzo: scrittori dell'atmosfera terrestre.

Con i rimanenti titoli ho cercato di variare: ancora narrativa, ma anche poesia e critica, fino alla scoppiettante "prosa scientifica" delle conferenze di Feynman, riproposte in edizione economica. Per chi ha apprezzato Brecce o altri rari titoli comparsi negli ultimi anni, imperdibile il ritorno in libreria di Michaux, con Passaggi, dove troverete interessantissimi contributi sulla pittura e sul volto umano.

Buon proseguimento d'estate e buone letture, brevi o lunghe che siano.

1. Juan Rulfo, La pianura in fiamme, Einaudi
2. Herman Bang, La casa bianca, Iperborea
3. Vladimir Majakovskij, La nuvola in calzoni, Einaudi
4. Antonia Pozzi, Guardami: sono nuda, Barbes
5. Isaak Babel', I racconti di Odessa, Bur
6. Ugo Cornia, Il professionale. Avventure scolastiche, Feltrinelli
7. Giorgio Orelli, La qualità del senso. Dante, Ariosto e Leopardi, Casagrande
8. Armando Massarenti, Perché pagare le tangenti è razionale, ma non vi conviene, Guanda
9. Henri Michaux, Passaggi, Adelphi
10. Michel Foucault, Sull'origine dell'ermeneutica del sé, Cronopio

11. Carlo M. Cipolla, Il pestifero e contagioso morbo, Il Mulino 
12. Raymond Carver, America oggi, Minimum Fax
13. Paul Ricoeur, Ricordare, dimenticare, perdonare. L'enigma del passato, Il Mulino
14. Richard P. Feynman, Il senso delle cose, Adelphi
15. Franco Arminio, Stato in luogo, Transeuropa

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