venerdì 26 giugno 2015

"Gli standard del jazz. Una guida al repertorio" di Ted Gioia

Musicali pretesti #5

Di tanto in tanto, una notizia su un libro e un brano da ascoltare, al libro collegato.

La collana "Jazz" delle edizioni EDT riprende a pubblicare dopo una pausa. L'anima è sempre quel Francesco Martinelli intervistato qui. Stavolta Martinelli è anche traduttore di questo Gli standard del jazz. Una guida al repertorio (EDT, pp. XVI-493, euro 28) del critico e storico americano Ted Gioia. Il festival Umbria Jazz è vicino, con un cartellone come sempre interessante e ha senso che un libro del genere esca in questo preciso momento dell'anno. L'editoria musicale inoltre rincorre spesso l'idea di "repertorio" per affrontare e sfrondare un panorama vasto e difficilmente avvicinabile dalla scrittura. Per certi aspetti dovremmo riconoscere che quella sulla musica è una delle scritture più difficili e intricate sulla faccia della terra, per molti aspetti è quasi una contraddizione in termini, prova ne sia la difficoltà di individuare nomi di spicco nella prosa musicale, tra i tanti che contribuiscono ad animare le svariate riviste e i siti, quasi sempre appiattiti su stilemi invasivi e ricorrenti. Ad ogni modo la scrittura e la critica sulla musica accadono e non di rado sono corsi di pensiero che val la pena intraprendere (un guida come Breve storia della musica di Alfred Einstein è un libro che mi sento di consigliare, ad esempio). Per restare ai nostri standard jazz, questo libro fresco di stampa mi ha portato a scegliere una versione di God Bless the Child di Billie Holiday interpretata da Eric Dolphy con Herbie Hancock al pianoforte, Eddie Khan al basso e J.C. Moses alla batteria. La trovate nell'album della Blue Note The Illinois Concert (live all'università dell'Illinois, 10 marzo 1963).

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