mercoledì 1 gennaio 2014

Gaetano Bevilacqua e le Edizioni dell'Ombra

Librobreve intervista #32

Grazie ad autori o amici si fanno sempre delle scoperte di edizioni prima non conosciute, che poi si possono eventualmente approfondire in rete. Così mi è capitato con le Edizioni dell'Ombra e il loro artefice, Gaetano Bevilacqua. Non mi sono però accontentato di uno sguardo al sito delle sue edizioni, per quanto già ricco di spunti, e gli ho proposto una sorta di intervista umbratile che potete leggere di seguito. Il lavoro di Bevilacqua potrebbe essere paragonato a quello di una membrana che ricerca l'osmosi. In una risposta l'intervistato afferma di ricercare "una sorta di osmosi [...] tramite la quale il libretto divenga un luogo altro dove poesia e incisione, donando e ricevendo, vivono, almeno per me, di uno scambio continuo e di rimandi".
Colgo l'occasione di questa intervista dedicata a libri brevi delle Edizioni dell'Ombra per inviare un bell'augurio a tutti i lettori di Librobreve.

LB: Quando incomincia l'avventura con i libri dell'Ombra? Quali sono state le prime scelte che hanno improntato il catalogo e il cespite da cui poi si sono diramate via via le nuove pubblicazioni?
RISPOSTA: I libretti dell’Ombra vedono la luce all’inizio degli anni ’90, dopo aver frequentato per due anni le lezioni di calcografia di Francesca Fornerone e, per una edizione-saggio con cinque poesie di Bartolo Cattafi, il laboratorio di tipografia tenuto da Lucio Passerini presso il Civico Corso di Arti Incisorie di Milano. L’amalgama tra interesse per la poesia, la curiosità appassionata suscitata dalla scoperta delle tecniche incisorie, la voglia di “autoprodurre”, giocando con carta, lastre, caratteri ed inchiostri, piccoli “luoghi di incontro” tra testo poetico e immagine, ne è stato l’alchimia originaria. Il tutto confortato dalla complicità paziente di amici poeti e incisori che hanno nutrito con testi e matrici da stampare l’impulsiva fiamma iniziale. Un avvio più istintivo che progettato, quindi, un’idea “in progress” allora e ancora oggi. Nessun particolare obiettivo se non lo scambio amichevole, nato spesso sull’onda di un incontro nuovo e inaspettato. Il nome che segna le edizioni ne indica, inoltre, percorsi e modalità di sviluppo:è un vivere nascosto e discreto che le caratterizza, una passione privata coltivata in un’ombra lontana da ambiti ufficiali e dal rumore del mondo circostante. I libretti, del resto, non sono distribuiti, visto l’esiguo numero di esemplari tirati, che brevi manu, tra amici o conoscenti, o come elemento di contatto con altri interessati al mondo del libro d’arte. I primi titoli (quelli della collana in umbra educatae, ma in massima parte anche gli sviluppi successivi) nascono nella cerchia delle vecchie e nuove amicizie, non di rado iniziate proprio grazie allo scambio disinteressato dei libretti stampati. Maurizio Marotta, Roberto Deidier, Francesca Fornerone, Pierluigi Pulitine sono stati i primi artefici.
LB: Edizioni dell'Ombra è significativamente attiva anche con le collaborazioni. Può spiegare come "funzionano" e come nascono queste forme di cooperazione con altre realtà attive attorno alla "forma" del libro d'arte?
RISPOSTA: La stessa idea di scambio espressa in precedenza (possono valere a riassumerla due versi di Roberto Deidier: il nostro semplice prestarci grano / e parole)è alla base delle collaborazioni con altri microeditori cui ho fornito immagini incise. In alcuni casi essi stessi sono stati coinvolti nella fattura di un libretto dell’Ombra in qualità di autore del testo o incisore, come Duilio Lopez, Simonetta Melani o Alberto Casiraghy, verso il quale ho un debito di riconoscenza particolare per avermi consentito di rilevare dalla sua officina un paio di cassette di caratteri e il tirabozze da banco con il quale ho iniziato e sul quale ancora svolgo la fase di stampa tipografica. Alcune delle collaborazioni sono, in verità, delle vere e proprie co-edizioni che col tempo sono state sospese o hanno preso strade diverse. Vorrei ricordare EL MENDRUGO DI PANE con Duilio Lopez, LA VEGLIA con Simonetta Melani o LE CONCHIGLIE, nate da un'idea di Fabrizio Mugnaini, per le quali ho contribuito per la stampa tipografica, il disegno del logoe l’incisione del linoleum impresso con lacca trasparente sui cartoncini colorati che fasciano le plaquette.
LB: Se dovesse abbinare le cose che ama della sua officina a ogni senso, cosa direbbe per ciascuno di questi? Che cosa per l'udito, che cosa per l'olfatto e così via... 
RISPOSTA: Personalmente, credo che questo tipo di libro rappresenti in sé un’esperienza sensoriale complessiva. Oltre alla fruizione di testo e immagine, l’apprezzamento dell’oggetto si basa proprio su particolari che, travalicando ciò che l’occhio coglie, soltanto il tatto o l’olfatto possono aiutare a “sentire”, anche con il semplice passaggio delle dita sulla copertina o sulle pagine dove parole o incisioni si offrono. Se penso al tatto, mi vengono in mente lo spessore della carta e la sua “pelle”, le asciutte concrezioni dell’inchiostro calcografico che impastato alle fibre dà vita all’immagine in un’acquaforte, l’incavo che la matrice crea nel foglio, l’impressione dei caratteri tipografici nella pagina, e, in fase laboratoriale, la vibrazione che il passaggio del rullo del torchio su lastre o caratteri lascia nelle mani. L’olfatto vive invece dell’odore nuovo che la carta acquista in seguito all’umidificazione della sua superficie in fase di preparazione e, con l’aggiunta dell’inchiostro,durante la stampa. L’udito raccoglie il rumore leggero dei torchi che girano o la battitura della composizione nella forma tipografica. L’occhio è registro, calcolo, misura, pressione dei caratterinei fogli, linea, attenzione, cura, riga e tipometro. Aggiungerei anche il gusto, se non altro per ricordare i caffè bevuti in fase di progettazione, disegno, composizione o nelle pause del lavoro di stampa.
LB: Quando pensa alla compenetrazione tra testi e opera incisoria cosa le viene in mente? Quali strade percorre il suo pensiero?
RISPOSTA: Non è sempre facile trovare l’immagine più adatta a condividere col testo le pagine di un libro o, se non sono io a svolgere il ruolo di incisore, affidarne ad altri la ricerca. E’ sicuramente il lavoro per me più lungo e laborioso. Il mio tentativo è di solito quello di creare un percorso parallelo al testo, lasciare che parola e segno vivano da un lato una loro autonomia, consentendogli dall’altro di integrarsi in un nuovo composto: il risultato vorrebbe essere un’immagine che, riecheggiando quanto suggerito dalle parole, le filtri in un distillato. Una sorta di osmosi, insomma, tramite la quale il libretto divenga un luogo altro dove poesia e incisione, donando e ricevendo, vivono, almeno per me, di uno scambio continuo e di rimandi. Ma non credo di esserci sempre riuscito.

LB: Quale libro sogna spesso di fare?
RISPOSTA: Il libro che sogno è il libro cui penso ogni volta che posso mettermi al lavoro, vista la difficoltà di far combaciare i tempi del lavoro per il pane e quella che vivo, da non professionista, come una semplice passione. Il vero sogno sarebbe quello di poter vivere di stampa e incisione. Ma questo porterebbe la discussione verso un terreno incerto.
LB: E a quali titoli è particolarmente legato tra quelli in catalogo?
RISPOSTA: A tutti. Mi sarebbe impossibile operare una scelta in questo senso. Ognuno di essi segna una tappa del mio percorso di vita. In ognuno potrei trovare pregi e difetti che li rendono peculiari e amati.

LB: Per concludere le chiedo se può dare qualche anticipazione sulle prossime novità in preparazione. Grazie.
RISPOSTA: Sul piano del tirabozze ho attualmente il frontespizio di MURUS AL VENT, una poesia di Franco Loi accompagnata da una incisione di Remo Giatti. In contemporanea prosegue la definizione di A WORK FOR POETS, una poesia di George Mackay Brown 
tradotta e imitata nel suo dialetto da Andrea Longega. Per il prosieguo, faccio i nomi di Virgilio Giotti, Giacomo Noventa e W. B. Yeats tradotto da Luigi Paglia.
Grazie a lei per l’interessamento. Buon lavoro.

Vi rinvio ad alcuni video interessanti, a completamento dell'intervista. Il primo sta qui, mentre il secondo si trova a questo link. Il sito delle Edizioni dell'Ombra è www.bulino.com.

2 commenti:

  1. Sembrano bellissime edizioni. Spero di riuscire a vederle presto dal vivo.
    Sentire, toccare, respirare un libro sanno essere azioni sensoriali in grado di lasciare un segno.

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  2. Ciao Marco. Le.vedremo presto. Buon anno, intanto!

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