giovedì 12 settembre 2013

Gli aironi bianchi di Derek Walcott. Una poesia tradotta da "White Egrets"

Desiderata #1

La vostra biblioteca comunale prevedeva la lista dei "desiderata"? Intendo quel foglio dove si potevano annotare i titoli che il bibliotecario, previa scrematura, avrebbe poi potuto valutare per i futuri acquisti. In "Desiderata" vorrei parlare di libri brevi (per lo più di poesia, per lo più in inglese) che mi piacerebbe vedere pubblicati prima o poi nella nostra lingua. Per cominciare resto sul facile: Derek Walcott e i suoi White Egrets. Credo infatti che non attenderemo molto per vederli in una pubblicazione italiana. Magari mi sbaglio. Non lo so. Intanto propongo una mia traduzione di un breve testo qui sotto.


Da poco è uscita la traduzione dei saggi bellissimi di What the Twilight Says (La voce del crepuscolo, Adelphi). Lì, ad esempio, si legge di Les Murray, il mastodontico poeta australiano dell'altrettanto mastodontico Freddy Nettuno (autore fatto proprio dalla casa editrice guidata da Roberto Calasso, ma in realtà proposto in prima battuta in Italia dall'editore Giano di Tiziano Gianotti). La poesia che ho scelto è l'ultima di White Egrets (reperibile in più edizioni, sotto ho riportato la copertina del volume Farrar Straus and Giroux da me consultato). Specifico che è l'ultima poesia perché è un'informazione importante se poi deciderete di addentrarvi nelle onde, sonore e marine, di questi versi caraibici. Pubblico naturalmente anche il testo inglese. Così sarà più facile, eventualmente, criticare e discutere certe scelte, se qualcuno lo vorrà. 

C'è un audiolibro di Valerio Magrelli intitolato Che cos'è la poesia? Il titolo non scoraggi: nulla di più antisistematico del lavoro di Magrelli attorno e dentro la poesia. Lo trovate in edizione Sossella o anche per Giunti. Seguendo le lettere di un abecedario d'invenzione, Magrelli prova a darci la sua definizione approssimativa di poesia. Il risultato è sorprendentemente ricco e vivace. Si tratta di un ascolto eccezionale e in fondo godibilissimo. Io l'ho inserito nel lettore dell'auto e ho sorriso più volte. Ad un certo punto Magrelli dice più o meno che in poesia vale tutto, tranne i gabbiani al tramonto. Si sentono le risate di approvazione e soddisfatte del pubblico, captate dalla registrazione. Ha ragione da vendere Magrelli, lì. Qui Walcott riprende i gabbiani. Ma non il tramonto. Sentiamo come il poeta caraibico accompagna alla fine il lettore, con una poesia data da un solo lunghissimo periodo che però non mozza il fiato, e come accompagni alla stessa parola "fine". Proprio in una delle "lettere" dell'abecedario di Magrelli torna poi l'idea di isola-promontorio legata all'utilizzo della strofa in poesia. Anche Walcott sembra aver qualcosa da dirci a riguardo...


This page is a cloud between whose fraying edges
a headland with mountains appears brokenly
then is hidden again until what emerges
from the now cloudless blue is the grooved sea
and the whole self-naming island, its ochre verges,
its shadow-plunged valleys and a coiled road
threading the fishing villages, the white, silent surges
of combers along the coast, where a line of gulls has arrowed
into the widening harbour of a town with no noise,
its streets growing closer like print you can read,
two cruise ships, schooners, a tug, ancestral canoes,
as a cloud slowly covers the page and it goes
white again and the book comes to a close.














Questa pagina è una nuvola tra i cui bordi
sfilacciati appare a tratti un promontorio 
di montagne che poi si nasconde ancora,
finché quello che affiora dall'azzurro adesso terso
è il mare solcato e, intera, l'isola che si chiama da sé, gli orli ocra,
le valli sprofondate nell'ombra e una spirale di strada
che unisce i villaggi dei pescatori, i bianchi e silenziosi flutti
dei frangenti lungo la costa, dove una linea di gabbiani sfreccia
verso il porto sempre più grande di una città senza rumore,
le sue strade diventano più vicine come lettere leggibili,
due navi da crociera, golette, un rimorchiatore, canoe ancestrali, 
mentre una nuvola lenta copre la pagina che ritorna
bianca e il libro finisce.

5 commenti:

  1. Interessanti alcune scelte soprattutto della prima parte. Mi convince meno l'assetto metrico generale, l'ultimo verso ad esempio: rivedrò. Buona idea comunque.valentina

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  2. bella traduzione di una bella poesia, secondo me, Eleonora

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  3. Grazie per aver detto cosa vi pare dell'esperimento. Alberto

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  4. In The Schooner Flight c'è anche il tramonto
    Dusk. The Flight passing Blanchisseuse.
    Gulls wheel like from a gun again,
    and foam gone amber that was white

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