domenica 18 agosto 2013

La casa editrice Kolibris: partenza e ritorno al testo. Intervista a Chiara De Luca

Librobreve intervista #20

Prosegue la piccola serie di interviste estive, stavolta con l'intento preciso di introdurvi ad un progetto editoriale meritevole della vostra attenzione. Parliamo della casa editrice Kolibris, fondata da Chiara De Luca. Ad una semplice sbirciata del catalogo, rapidamente ispessitosi, è evidente lo sforzo "stoico" di andare oltre le secche delle discussioni modaiole che spesso sterilizzano il dibattito letterario italiano, il quale tra l'altro si pone assai di rado, almeno in ambito poetico, il "banale" e semplicissimo interrogativo di capire cosa accada e come si scriva poesia al di fuori dei nostri confini. I libri, spesso piccoli e brevi, confezionati da Kolibris sono invece un'ottima risposta alle curiosità e all'interesse di chi si pone, più o meno frequentemente, questo tipo di domande. Ci auguriamo naturalmente che questi lettori diventino sempre di più in numero. E che la critica o il fantomatico dibattito facciano pure il percorso che credono, anche ignorando queste pregevoli traduzioni. Spesso non si sa cosa si perde...

LB: Quando e come nasce Kolibris e come definiresti la sua linea editoriale? Quale la scintilla?
RISPOSTA: Kolibris è nata ufficialmente nell’ottobre del 2008 a Bologna, da una duplice esigenza: quella di inventarmi un lavoro, e quella di creare promuovere e diffondere poesia che ritenevamo meritevole esclusivamente sulla base della lettura del nudo testo, in virtù di criteri di valutazione dell’effettiva qualità letteraria dell’opera, a prescindere da qualsiasi linea, scuola, orientamento di pensiero e da qualsiasi altro condizionamento accessorio.

LB: Da chi e come viene la produzione dei volumi, l'aspetto grafico, l'impaginazione e gli altri aspetti legati al "fare libri"?
RISPOSTA: Viene da lontano, da quando da bambina realizzavo piccoli libri di racconti ritagliando fogli a quadretti e cucendoli insieme. Ho sempre pensato che le parole non abbiano bisogno di molto altro che di un foglio bianco. Questa convinzione si è tradotta in volumi tascabili di formato 12x17, dall’aspetto grafico sobrio ed elegante al contempo, con copertina monocroma bianco avorio di una tonalità poco più scura dell’interno, molto curati nelle finiture e nei materiali. Mi occupo io stessa dell’impaginazione e seguo personalmente tutte le fasi della lavorazione dei libri.

LB: Parliamo di traduzione, un argomento che ti riguarda da vicino ma che investe in pieno l'essenza del progetto Kolibris, visto che non sono poche le traduzioni che pubblicate. Come avvengono le scelte e come vengono assegnati i lavori di traduzione, valutate eventuali proposte e ultimato l'editing?
RISPOSTA: Sì, Kolibris è nata anche con l’intento di promuovere e valorizzare il lavoro di traduzione, di cui non sempre è riconosciuta l’importanza. Circa il 70% dei libri del catalogo Kolibris, suddivisi in venti collane, ciascuna dedicata a un paese europeo o extraeuropeo, sono opere di autori stranieri pubblicati con testo a fronte. Gli autori vengono scelti sulla base di consigli e indicazioni di editori stranieri o dei collaboratori di Kolibris, tutte persone già attive da anni nei rispettivi ambiti culturali di pertinenza in qualità di ricercatori, docenti universitari, traduttori, critici letterari e poeti. Spesso sono autori stranieri che hanno già pubblicato con Kolibris a presentarmi l’opera di altri autori, connazionali o meno, che ritengono meritevoli d’interesse e di attenzione. A volte sono gli autori stessi a proporre le proprie opere per una eventuale traduzione e pubblicazione in Italia. Altre volte sono i traduttori a presentare un progetto editoriale relativo a un autore che amano e di cui spesso si occupano da tempo, e che vorrebbero vedere pubblicato in Italia. Solitamente si tratta di traduttori di professione, dunque le loro traduzioni non necessitano di un editing “pesante” e interveniamo più che altro su eventuali refusi e distrazioni. Anche perché se diamo uno stesso testo da tradurre a venti traduttori diversi avremo venti testi ben diversi l’uno dall’altro. Da traduttrice poi nutro un forte rispetto per il lavoro altrui e tendo a non intervenire se non dove ritengo che sia strettamente necessario.

LB: E con gli autori italiani, qual è il rapporto?
RISPOSTA: Valutiamo tutti i manoscritti che pervengono in casa editrice, in forma cartacea o a mezzo e-mail e forniamo in ogni caso una risposta. Nel caso di risposta affermativa si comincia a lavorare insieme a un progetto comune che non ha come unica finalità quella della pubblicazione di un libro, bensì anche un dialogo in vista di future collaborazioni.

LB: Quali sono i titoli di cui andate più fieri e quali sono quelli che hanno suscitato maggiore interesse?
RISPOSTA: Tutti i titoli sono stati accuratamente vagliati e ogni libro è l’esito di un percorso. Ciascuno quindi riveste per me la stessa importanza.

LB: Con quali mezzi si affaccia nel grande mare librario una sigla editoriale come Kolibris? Quali le strategie di promozione e visibilità?
RISPOSTA: Lavoriamo molto sulla promozione online. I nostri libri possono essere ordinati in tutte le librerie italiane e su vari siti, tra cui ibs, webster, libreria universitaria, uni libro, amazon, e nella nostra libreria online www.kolibrisbookshop.eu. Penso che i lettori accorti di poesia non vadano a cercarla nelle librerie, dove lo spazio a essa riservato è sempre più esiguo e orientato a strategie che nulla hanno a che fare con la qualità dell’opera.

2 commenti:

  1. eh sì una bella iniziativa editoriale...

    RispondiElimina
  2. Mi sembra interessante la tendenza a pubblicare autori stranieri tradotti, ottima cosa...
    Giovanna

    RispondiElimina