lunedì 22 luglio 2013

"Fare l’amore" di Jean-Philippe Toussaint

Ripescaggi #27













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A distanza di dieci anni esatti dall'uscita del libro, ripropongo questa breve recensione del 2003 o 2004 a un bel libro di Jean-Philippe Toussaint (Nottetempo, € 13,00, attualmente di difficile reperibilità). Partito nelle scuderie Guanda e Einaudi, Toussaint sembra aver via via abbandonato la casa dei grandi editori, pur mantenendo una presenza abbastanza stabile in Italia, da Mes bureaux. Luoghi dove scrivo uscito per Amos Edizioni a La malinconia di Zidane pubblicato da Casagrande, da Fuggire per Fandango al più recente La verità su Marie edito da Barbès.
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Il flacone di acido cloridrico che si staglia sul bianco della copertina dell’edizione italiana è l’elemento di suspense di questo bel romanzo di Jean-Philippe Toussaint, efficacemente tradotto da Roberto Ferrucci. Fare l’amore è la storia di una relazione amorosa che si esaurisce a Tokio, la città che diventa perfetta cornice dello sfacelo e dello sfinimento psico-fisico. L’io narrante e Marie si trovano lì per l’inaugurazione della mostra di lei, scultrice e stilista parigina. Un’ampia parte della vicenda si svolge nella camera ipertecnologica dell’albergo, dove i fumi del jet-lag si mischiano all’alienazione portata da un monitor che si accende per annunciare l’arrivo di un fax e dove la presenza dei due corpi è puro stordimento: Tokio, eletta città della postmodernità, è protagonista sia con i propri esterni che con i propri interni. Su tutto incombe la minaccia di quel flacone di acido cloridrico che da un momento all’altro potrebbe intervenire a far cambiare direzione al tempo della narrazione. Un tempo, tra l’altro, abbondantemente disperso, impalpabile, spazializzato (proprio qui sta il grande fascino del libro).

L’autore è nato in Belgio nel 1957. È anche fotografo e regista. In italiano possiamo leggere anche La stanza da Bagno (Guanda) e La televisione (Einaudi). Gli anni scorsi, in Francia, per lui e per Jean Echenoz si è tornati a parlare di nouveau roman; in Giappone, dove questo romanzo è ‘felicissimamente’ ambientato, Toussaint è un vero e proprio caso letterario.

Il libro che la casa editrice romana Nottetempo ci propone si regge sulla bellissima ambiguità del titolo. Come lo stesso autore ha detto in un’intervista, nel titolo c’è un senso fisico ma anche, in un’ottica più estesa, c’è il “coinvolgersi, fare quel sentimento, effettuarlo. Anche dis-farlo.”

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