lunedì 8 aprile 2013

Günther Anders su Kafka. Pro e contro

Ripescaggi #21



----
Kafka. Pro e contro di Günther Anders è un libro pubblicato da Quodlibet qualche anno fa (si trova ancora e costa € 14,50). Ripropongo qui una breve recensione che passai per il sito della rivista "daemon". Il saggio merita davvero l'attenzione di tutti coloro i quali si sono impiastricciati nell'opera dello scrittore boemo (credo non siano pochi). Per me è l'occasione per dire una cosa, cioè che l'opera kafkiana della quale ho un ricordo più nitido è America. Forse dipende dal quando e dal come si legge qualcosa di uno scrittore... Chissà se qualcun altro o qualcun'altra condivide questa predilezione per questo titolo spesso dimenticato.
----


Che Gregor Samsa si svegli una mattina e si ritrovi trasformato in uno scarafaggio non è poi sbalorditivo. Sbalorditivo è che questo fatto venga accettato come qualcosa di normale dal protagonista. Chi, durante la lettura de La metamorfosi, non ha fatto questo pensiero?
Nel 1934 il filosofo tedesco Günther Anders (1902-1992) è esule a Parigi. Invitato dall’Institut d’Études Germaniques della capitale francese, decide di tenere una conferenza sull’opera dello scrittore boemo, fameux inconnu, sconosciuto ai più tra i suoi ascoltatori (non a Hannah Arendt e Walter Benjamin), ma già un “mito” in ambito letterario. La conferenza mette letteralmente in guardia contro tutte le mode kafkiane e di critica kafkiana di cui sarà costellato il Novecento. La precoce analisi, condotta con grande finezza e acume, di quella meteora costituita dalla prosa kafkiana, è il fondamento di questo scritto politico, nell'accezione più profonda del termine ed esempio, tra gli altri, di quel filosofare en plein air che ha contraddistinto buona parte della produzione di Anders. Obbiettivi primari non sono tanto Kafka e la sua prosa, bensì tutte le letture estetizzanti che da questa sarebbero scaturite e che, con vista lunga, Anders previde. Basso continuo del suo ragionamento è l’inaccettabile e non legittimabile inversione tra colpa e pena, in qualsiasi contesto (sociale, politico, religioso) questa si trovi ad abbarbicare.

Che si condivida o meno quanto Anders ha pensato, questo rimane uno dei testi capitali, nonché più precoci, dell’ermeneutica kafkiana. Il volume, curato da Barnaba Maj, autore anche di un’incisiva postfazione, era già uscito in italiano. Quest’edizione, nel riportare in libreria un testo ormai introvabile, s’arricchisce della polemica, successiva alla prima pubblicazione del 1951, tra Günther Anders e Max Brod, figura ambigua e responsabile della trasmissione ai posteri di buona parte dell’opera di Kafka.

1 commento: